ABiGOC2/2025

NOTIZIE

Partecipazione al progetto Manus Online (MOL) 

L’Archivio e la Biblioteca Generali dell’Ordine Carmelitano hanno aderito, in qualità di istituti ecclesiastici italiani, al progetto Manus Online (MOL), coordinato dall’ICCU e finalizzato alla tutela, catalogazione e studio dei manoscritti prodotti dal Medioevo all’età contemporanea.

L’obiettivo è quello di inserire, all’interno del database, le descrizioni codicologiche di circa 200 manoscritti librari appartenenti alle Sezioni Personae e Varia dell’Archivio Generale dell’Ordine Carmelitano (AGOC). Si tratta di due collezioni che custodiscono esemplari databili tra il XIV e il XIX secolo, contenenti testi di argomento teologico, filosofico e spirituale, ma anche destinati alla predicazione, redatti o copiati da autori carmelitani (Personae) oppure da scrittori non direttamente collegati alla realtà religiosa del Carmelo (Varia). Tali volumi, attraverso varie vicende storiche, confluirono nella biblioteca che faceva da supporto allo Studium generale della Traspontina di Roma.

L’attività di catalogazione si inserisce all’interno del più ampio programma di valorizzazione del patrimonio documentario e librario dell’Archivio e della Biblioteca Generali, finalizzato in primo luogo a diffondere la conoscenza dell’Ordine carmelitano, nonché a preservarne l’integrità storico-culturale.

L’adesione a MOL contribuirà, pertanto, a rendere accessibile a un pubblico più vasto una parte rilevante del patrimonio più antico della nostra comunità religiosa.

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I TESORI DELLA BIBLIOTECA

La canonizzazione di san Carlo Borromeo raccontata da un’edizione seicentesca

La Biblioteca Generale Carmelitana conserva un piccolo volume a stampa del 1610, contenente una relazione sommaria della vita e dei miracoli di san Carlo Borromeo e della sua canonizzazione, avvenuta a Roma il 1° novembre di quello stesso anno, durante il pontificato di Paolo V Borghese.

Si tratta, quindi, di una delle primissime edizioni che raccontano, con minuzia dei particolari, non solo il processo di canonizzazione di san Carlo, ma anche i dettagli riguardanti i ricchi e maestosi ornamenti della cerimonia.

Sul frontespizio è presente un’immagine calcografica raffigurante san Carlo secondo l’iconografia tradizionale, in meditazione davanti al crocefisso, in abiti cardinalizi e con i consueti tratti del volto che lo rendono immediatamente riconoscibile, come il caratteristico naso pronunciato.

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LE CURIOSITÀ DELL’ARCHIVIO

Storielle stracciate

Talvolta in convento accadevano eventi divertenti ma incresciosi, che ci sono stati tramandati dai documenti conservati nel nostro archivio.

Era il mese di marzo dell’anno 1637 e il priore generale dei carmelitani Teodoro Straccio scriveva al priore del convento di Massalombarda, località non lontana da Ravenna, per risolvere una questione imbarazzante. Erano giunte fino a Roma le vivaci lamentele del signor Giacomo Bertachi, circa il comportamento irriverente di un certo fra’ Pietro Maria, questuante appartenente al suddetto convento carmelitano. Infatti nella prima domenica di Quaresima (il 1° marzo 1637) fra’ Pietro, giocando insieme ad alcuni suoi compagni dopo una bella nevicata, aveva tirato una palla di neve in testa al signor Bertachi, che passava di là, non si sa se per scherzo o per collera.

Poiché il Bertachi chiedeva insistentemente di redarguire e punire fra’ Pietro per la sua condotta inopportuna, il generale Straccio si vide costretto a disporre che il frate fosse messo in una cella di isolamento per alcuni giorni, così da placare l’indignazione del laico [AGOC, II C.O. 1(24), fasc. 4, p. 163].

L’esuberante fra’ Pietro cominciò così la sua Quaresima, con una burla costata cara…

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